HOMO EMPATICUS: TU SONO IO

La questione dell’Altro nelle tematiche dell’immigrazione
Lo studio e la sperimentazione di modalità più empatiche per entrare in contatto con l’altro, tramite le arti sceniche, può essere applicato a tutte le tematiche della vita dell’essere umano; è quindi importante agirne una alla volta, tramite percorsi sotto-tematici.
La tematica in questione riguarda una delle problematiche più discusse del momento presente, cercando di affrontarla in un modo completamente diverso ed inedito. Parlare di immigrazione, integrazione, intercultura, multiculturalismo, seconde generazioni, nel modo in cui se ne è parlato fino ad ora, può essere a nostro avviso dannoso, rischiando di creare quel rischio di frattura continua di cui tanto egregiamente parlavano l’etnologo ed etnopsichiatra francese François Laplantine e il linguista canadese Alexis Nouss nel saggio Le Metissage, ovvero la scelta fra la separazione da una parte, che porta ai valori egemonici di identità, anteriorità e purezza della razza, o la semplicistica addizione di più elementi accatastati l’uno sopra l’altro, che implica la fusione di chi dice loro sono uguali a noi, frase detestabile in quanto implicante un loro, un noi e un desiderio di loro di essere uguali a noi. Il problema è proprio il sentimento di diversità che risiede sia nell’intollerante razzista, che sogna la distruzione di una parte di umanità ritenuta scientificamente inferiore, sia nel tollerante umanitario, che giustifica, si commuove, si sente vicino, vuole aiutare, prova compassione.
Molte persone non riescono ad immedesimarsi nel dolore degli altri se non si trovano nella medesima situazione, quasi volessero mantenere un senso di giustapposizione, una distanza emotiva con coloro che sono considerati diversi, non tanto nel colore della pelle, quanto nella capacità di sopportare il dolore. Eppure non è necessario che una donna perda un figlio per immedesimarsi in una madre che perde il figlio, perché è possibile lavorare su stessi in modo profondo da arrivare a sentirsi in risonanza con il centro.
Ed è qui che entra in gioco Empatheatre™.